Tumori e ossigeno ozono terapia
le informazioni qui contenute non sostituiscono il parere medico
Tra tumori e ossigeno ozono terapia può esserci interazione positiva in particolare nel trattamento della fatica correlata alle neoplasie (cancer-related fatigue), una condizione di prostrazione che si verifica nei pazienti oncologici e che è definita come «un senso oggettivo di inusuale persistente fatica, correlato al tumore o ai trattamenti associati, che interferisce con le normali attività del paziente», così come riportato dal “National Comprehensive Cancer Network”, la rete che raccoglie 28 centri oncologici di eccellenza degli Stati Uniti. La Società Scientifica di Ossigeno Ozono Terapia propone di estendere la categorizzazione per prendere in considerazione anche i casi in cui la fatica si manifesta a distanza di tempo dai trattamenti e dalla prognosi favorevole, accomunandola a un’altra patologia, la sindrome da fatica cronica, e sottolinea l’impatto positivo del trattamento con ozono nella riduzione della fatica cancro-correlata.
TUMORI E OSSIGENO OZONO TERAPIA: LO STUDIO ITALIANO Uno studio condotto dal prof. Umberto Tirelli (Tirelli & al., “Preliminary Results of Oxygen-ozone Therapy as support and palliativa Therapy in Cancer Patients with fatigue”, International Journal of Immunology and Immunobiology) ha dato risultati incoraggianti sull’efficacia dell’ossigeno ozono terapia nel ridurre la fatica cronica dovuta a neoplasia. Sono stati valutati e trattati 136 pazienti, di cui:
- 38 con tumore al seno
- 26 con tumore al polmone
- 20 con tumore al rene
- 12 con tumore alla prostata
- 7 con melanoma
- 7 con tumore al fegato
Per valutare l’entità della fatica si è fatto ricorso alla Fatigue Severity Scale, una scala che prevede un punteggio da 1 (completamente in disaccordo) a 7 (completamente d’accordo) da assegnare a nove affermazioni differente legate all’affaticamento; accanto a questa è stata usata la Numeric Rating Scale, scala che consente di valutare il dolore del paziente secondo una gradazione da 0 (assenza di dolore) a 10 (massimo dolore). L’indagine ha evidenziato il miglioramento delle condizioni e della qualità della vita nelle persone trattate.
Per saperne di più: