Diabete quali controlli fare e quando?
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Il diabete è una malattia cronica del metabolismo, che si manifesta attraverso la presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue ed è causata da un’alterazione nella quantità dell’insulina, ormone che consente alle cellule di assorbirlo. Esistono due forme principali di diabete, il tipo 1 (assenza di produzione di insulina) e il tipo 2 (ridotta sensibilità all’insulina, ridotta secrezione); quest’ultimo è quello più frequente.
Tra i fattori che influenzano la glicemia i più rilevanti sono dieta, attività fisica, stress, comorbidità con altre patologie, gravidanza. Ma, parlando di diabete quali controlli fare e quando? I pazienti diabetici devono monitorare costantemente il proprio stato di salute, eseguendo una serie di esami a cadenza variabile da giornaliera ad annuale, anche in relazione al rischio di sviluppare delle complicanze (retinopatia, nefropatia, neuropatia, malattie cardiovascolari, disfunzione erettile, piede diabetico).
AUTOCONTROLLO. Ogni persona affetta da diabete deve monitorare autonomamente la glicemia più volte al giorno, così da tenere sotto controllo lo stile di vita e da evitare l’insorgenza di iperglicemia e glicosuria (presenza di zuccheri nelle urine). Inoltre è richiesta attenzione rispetto al manifestarsi di sintomi particolari, che potrebbero essere indicativi di un peggioramento del quadro clinico o dell’insorgenza di una complicanza. Ad esempio il diabete è di frequente associato a ipertensione, il monitoraggio quotidiano della pressione consente di avere una prima stima del rischio cardiovascolare.
VISITE PERIODICHE. Il diabete richiede al soggetto di sottoporsi periodicamente a visite di controllo, con cadenza trimestrale o semestrale a seconda del singolo quadro clinico, nonché di effettuare determinati esami, con frequenza variabile in funzione del tipo di test e del profilo della persona diabetica. I più importanti sono:
- Emoglobina glicata – misura l’andamento della glicemia nel tempo, cadenza almeno annuale
- Microalbuminuria – misura la presenza di albumina nelle urine allo scopo di verificare la funzionalità renale, soprattutto in presenza di proteinuria, ematuria, insufficienza renale; cadenza semestrale o annuale
- Colesterolo – controllo di colesterolo totale, colesterolo LDL (“cattivo”), colesterolo HDL (“buono”), trigliceridi; cadenza almeno annuale
- Fondo dell’occhio – procedimento diagnostico che si effettua per evidenziare un’eventuale retinopatia; primo esame alla diagnosi di diabete tipo 2 oppure dopo 5 anni dalla diagnosi di diabete tipo 1, successivamente cadenza biennale
- Elettrocardiogramma – per valutare il rischio cardiovascolare; almeno una volta all’anno
- Ecocardiografia color-doppler trans-toracica a riposo – entro tre anni dalla diagnosi di diabete di tipo 2 e alla diagnosi per diabetici di tipo 1 con età superiore a 40 anni
- Esame dei piedi – valuta la sensibilità del piede per mostrare la presenza di un’eventuale neuropatia; cadenza annuale
- Screening disfunzione erettile – primo esame alla diagnosi di diabete tipo 2, successivamente ogni anno, oppure dopo 10 anni dalla diagnosi di diabete tipo 1
- Screening polineuropatia sensitivo-motoria / neuropatia autonomica cardiovascolare CAN – primo esame alla diagnosi di diabete tipo 2 oppure dopo 5 anni dalla diagnosi di diabete tipo 1, successivamente cadenza annuale
Altri esami, quali ad esempio controllo dell’acido urico, degli enzimi epatici, della proteina C reattiva (hs-PCR), dell’insulinemia, dell’omocisteina, del potassio, dell’urea, della vitamina D, l’urinocultura o l’emocromocitometrico, sono sconsigliati se non in condizioni specifiche del paziente.