Alla scoperta dei sintomi – Diarrea in gastroenterologia
Diarrea in gastroenterologia
le informazioni qui contenute non sostituiscono il parere medico
La diarrea è un’anomala evacuazione di feci, caratterizzata da frequenza delle scariche, aumento del volume, liquidità, quest’ultima determinata da un’eccessiva peristalsi, che impedisce l’adeguato assorbimento dei liquidi. La diarrea in gastroenterologia (e non solo) è un sintomo che può essere collegato a patologie diverse quali:
- Aids
- Appendicite e peritonite
- Botulismo
- Celiachia
- Cirrosi
- Colite
- Diverticolite
- Epatite
- Gastrite e gastroenterite
- Morbo di Crohn
- Polipi intestinali
- Proctite
- Salmonella
- Tumori
- Ulcera
L’elenco non è esaustivo e non può sostituire il consulto medico. La diarrea può essere accompagnata da dolore addominale, meteorismo, vomito, febbre, tracce ematiche nelle feci; di solito la forma acuta si esaurisce nell’arco di poche ore o di un paio di giorni, ma occorre prestare attenzione al rischio di disidratazione e di perdita di elettroliti, nonché alla presenza di altri sintomi e alla condizione generale dell’individuo, soprattutto se si tratta di un anziano o di un bambino.
DIARREA IN GASTRONETEROLOGIA: CAUSE Può essere provocata da infezioni (virus, batteri, parassiti), farmaci, intolleranze, malassorbimento e alterato transito intestinale. In genere non è necessario rivolgersi al medico curante, ma è consigliato farlo per pazienti che hanno già delle patologie importanti e che sono debilitati, oltre che quando i sintomi associati (febbre, vomito contino, mal di stomaco particolarmente doloroso) indicano un’affezione più severa, così come quando:
- Si verificano più di 6 defecazioni nell’arco di 24 ore
- La forma acuta è persistente per più di 8 ore
- E’ presente sangue e/o pus nelle feci
- Si presentano segni di disidratazione
In ogni caso la condizione non dovrebbe prolungarsi oltre la settimana, tenendo conto che un’intossicazione alimentare manifesta i suoi effetti nell’arco di 6-12 ore e che le infezioni da salmonella e altri patogeni emergono entro 12-48 ore. L’approfondimento a opera del medico parte da anamnesi ed esame obiettivo, successivamente è possibile ricorrere a esami di laboratorio (emocromo, titolazione elettroliti, funzionalità renale, albumina, calcio, fosforo, proteine totali) e a esame colturale delle feci, quest’ultimo per le forme più severe e prolungate nel tempo.
TRATTAMENTO DIARREA IN GASTROENTEROLOGIA La terapia dipende dall’affezione che origina la diarrea, nella maggior parte dei casi si esaurisce senza bisogno di assumere farmaci, anche se è opportuno bere molti liquidi, visti il rischio di disidratazione e la perdita di elettroliti. E’ possibile mangiare cibi solidi, ma il paziente non deve essere forzato a ingerirli qualora non se la senta. Esistono farmaci quali la loperamide, ma vanno assunti con cautela e dietro consulto medico, in quanto la diarrea è un meccanismo di difesa messo in atto dall’organismo e non è consigliabile “disinnescarlo”. Si consigliano riposo, assunzione di soluzioni saline e la permanenza a casa nell’arco delle 48 ore successive al disturbo, per evitare il rischio di contagio.
PREVENZIONE Per evitare infezioni o intossicazioni è importante lavare spesso le mani, le superfici e gli oggetti in cucina, non lasciare gli alimenti a temperatura ambiente. In viaggio, soprattutto in paesi in cui le condizioni igieniche sono scarse, sono da evitare cibi crudi di qualunque tipo, bevande (inclusa l’acqua) non sigillate; è opportuno consumare solo alimenti ben cotti e lavare i denti con acqua in bottiglia.